Autore: Dott. Luigi Lucchiari.
Paziente di sesso maschile di anni 47 con stato parodontale tale da rendere impossibile un recupero anche parziale dei denti dell’arcata inferiore (Fig. 1). Visti la TAC ed i modelli di studio, si programma una protesi avvitata in resina tipo Toronto Bridge con impianti post-estrattivi a carico immediato (carico dopo 24 ore) e la finalizzazione con protesi definitiva dopo 5 mesi.
Si posizionano 6 impianti Exacone® Leone diametro 3.3, 4 in posizione interforaminale e 2 in posizione 3.6 e 4.6 e si utilizzano monconi Exacone® Leone per protesi avvitata, 4 dritti e 2 angolati di 15 gradi con esagono di posizionamento apicale staccato dal resto del moncone (al quale sarà poi connesso con sistema conometrico autobloccante) che permettono un facilissimo recupero del disparallelismo per la possibilità di ruotare il moncone di 360°.
Le procedure chirurgiche seguono il protocollo consolidato con il posizionamento nei siti post-estrattivi degli impianti sotto cresta di 1,5-2 mm, con una stabilità primaria molto buona dato l’elevato torque di inserimento, indispensabile per il carico immediato (Figg. 2-9). La peculiarità della connessione conometrica fra moncone ed impianto permette l’utilizzo di diametri ridotti: grazie al comportamento del sistema con accoppiamento a cono Morse, che rende l’impianto ed il moncone con caratteristiche simili ad un pezzo unico, si ottiene una quantità di osso periimplatare maggiore, condizione alla quale la Letteratura dà sempre più importanza per una buona osteointegrazione.
Il paziente torna in studio dopo 24 ore e gli viene consegnata la protesi avvitata provvisoria in resina (Figg. 10, 11) realizzata sulla base di un’impronta intraoperatoria di posizione presa con i transfer standard.
Si programmano controlli mensili.
Dopo 5 mesi, prima della protesizzazione definitiva, al controllo clinico si riscontra uno stato gengivale buono nonostante la cattiva gestione igienica della protesi provvisoria (Fig. 12) ed una OPT di controllo (Fig. 13) dimostra una buona osteointegrazione degli impianti. Una volta svitata la protesi provvisoria (Fig. 14), la presa d’impronta sui monconi per protesi avvitata è agevole e rapida con gli appositi transfer (Figg. 15-19).
Per garantire un buon risultato della struttura, prima della fusione, si prova una dima in resina dura avvitata ai monconi per controllare l’assenza di frizioni e di trazioni e, nella stessa seduta, si rileva il morso del paziente con una base stabilizzata da tre perni che si posizionano in tre monconi (Figg. 20-26).
A distanza di una settimana si prova la struttura definitiva (Figg. 27, 28).
Dopo tre giorni si consegna la protesi finita con soddisfazione del paziente per il risultato e per l’esiguo numero di sedute (Figg. 29-36).
Realizzazioni protesiche:Â Sig. Savio Franco, Laboratorio L.O.R.I. – Padova