Autore:
Dr. Roberto Meli
Libero professionista a Firenze
Personalmente ho abbracciato la filosofia degli impianti Morse Taper ancora prima di laurearmi, non ho mai cambiato idea e probabilmente mai la cambierò, soprattutto dopo venti e più anni di conferme cliniche.
Il sistema XCN® è in grado di assicurare contemporaneamente gap inattivo, assenza di micromovimenti, semplicità dei protocolli e follow up ultradecennali (Figg. 1 a-d).
Figg. 1 a-b – Consegna nel 2003 
Fig. 1 b 
Fig. 1 c-d – Follow up a 17 anni 
Fig. 1 d
Quando gli implantoprotesisti hanno iniziato a piangere lacrime amare per lo Tsunami Perimplantite, come lo definì il dr Simion nel 2013, io osservavo le mie personali statistiche e quelle dei colleghi utenti LEONE rendendomi conto di avere davvero fatto una scelta vincente.
Diverso è l’aspetto protesico.
Per anni ho considerato la protesi su impianti una copia delle pratiche su denti naturali, e sinceramente consideravo dei meccanici tutti quelli che avvitavano la protesi.
Nel tempo mi resi conto che le difficoltà operative e i problemi erano esclusivamente inerenti alla cementazione, soprattutto per i ponti molto estesi (Figg. 2 a-c).
Figg. 2 a-c – Ponti estesi: la protesi cementata è davvero la scelta migliore? 
Fig. 2 b 
Fig. 2 c
Pur con riluttanza mi avvicinai alla protesi avvitata su MUA.
Dopo i primi casi, i risultati positivi erano ancora più eclatanti: l’integrità della mucosa eccezionale e i protocolli protesici decisamente più “distesi”!
Questo perché i MUA XCN® hanno doti particolari: sono piccoli (Figg. 3 a, b) senza sottosquadri da 0° a 35° gradi di inclinazione e l’unica vite presente è quella di ritenzione protesica, con un diametro M2, e quindi molto grande e robusta.
Personalmente non mi è mai capitata una rottura e rarissimamente qualche svitamento.
Figg. 3 a, b – MUA Leone: piccoli e senza sottosquadri 
Fig. 3 b
I risultati con i MUA mi hanno fatto capire due aspetti:
- le viti protesiche sono un problema solo se si rompono;
- anche un sistema come XCN® già eccellente nella performance della salute dei tessuti perimplantari può migliorare ulteriormente: fissare i monconi una volta per tutte ed eseguire manovre protesiche esclusivamente tissue level rappresenta una evoluzione molto interessante.
Per il singolo è stata tutta un’altra musica: la cementazione extra-orale (Figg. 4 a-c) mi fa immaginare protesi, moncone e impianto un pezzo unico come un dente naturale e mi ha sempre fatto sentire orgoglioso: per niente al mondo rinuncerei alla gioia di poter osservare ad ogni controllo, anno dopo anno, i risultati strabilianti ottenuti con molto meno lavoro (Figg. 5 a-d)!
Figg. 4 a-c – Cementazione extra-orale: soluzione semplice e cement-free per il dente singolo 
Fig. 5 a – 2010: Rx post operatoria. Carico immediato con moncone temporaneo 
Fig. 5 b – 2010: Consegna della corona definitiva 
Figg. 5 c, d – 2019: Controllo clinico e radiografico
Ma anche la cementazione extra-orale ha dei limiti applicativi, soprattutto nei casi con canali mucosi molto lunghi e corone molto inclinate. In questi casi l’ExaConnect (Figg. 6 a-c) rappresenta un’ottima alternativa, un connettore che si fissa con il cono Morse all’impianto e trasla la connessione protesica tissue level.
Figg. 6 a-c – ExaConnect: ideale per denti singoli con canali mucosi molto lunghi, corone angolate e protocolli digitali
Un’ulteriore espressione della maturità del sistema XCN® oggi è rappresentata dai monconi MUA-Conic e dalle cappette coniche: una soluzione di ancoraggio di tipo conometrico rigorosamente CEMENT-FREE e senza vite che apre la strada verso il futuro senza mai rinnegare il passato.
L’esperienza mi ha portato a preferire le soluzioni cement-free.
Probabilmente non abbandonerò mai la cementazione extra-orale del singolo, per le innegabili doti di semplicità, soprattutto nei posteriori dove all’estrema robustezza si associa l’economicità.
Ma ho accolto con entusiasmo le novità: l’esagono frizionante rende davvero la protesi su ExaConnect stabile e perfettamente compatibile con i protocolli di impronta digitale, che sempre più nei singoli la faranno da padrone. I MUA-Conic rendono la protesi multipla da tre elementi a una TORONTO estremamente facile da installare e soprattutto da revisionare.
La performance del Morse Taper, con la sua stabilità imbattibile, mi ha insegnato l’importanza di mantenere a lungo la salute dei tessuti IMPLANT LEVEL.
L’esperienza con le soluzioni protesiche cement-free mi ha mostrato quanto sia meglio spostare la giunzione protesica TISSUE LEVEL, perfino per il Morse Taper!
A volte essere superficiali diventa un vantaggio!
Realizzazioni protesiche:
Laboratorio Odontotecnico Accioli & Puccini – Firenze
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