Autore: Dr. Luigi Lucchiari.
Paziente femminile, di anni 60, non fumatrice con residui radicolari da bonificare. Vista la TAC e l’ortopantomografia (figg. A, B), si decide per l’inserimento di 5 impianti post-estrattivi immediati con apertura di ampio lembo per estrazioni atraumatiche dei residui radicolari (figg. 1, 2, 3). Si inseriscono impianti Leone diametro 3,3 per 12 mm in sede 12, 11, 22; diametro 3,3 per 14 mm in sede 23; diametro 4,1 per 10 mm in sede 25 (figg. 4, 5, 6, 7, 8).
A distanza di 3 mesi si effettua la seconda fase chirurgica e si posizionano dei tappi di guarigione standard, altezza 3 mm, adattando la protesi superiore provvisoria che la paziente ha tenuto nel periodo di osteointegrazione (fig. 9). Dopo 15 giorni dalla riapertura viene presa l’impronta. Successivamente si effettua il controllo dell’altezza di masticazione con una ceratura montata su placca in resina con piccoli perni di posizionamento, che inserendosi negli impianti (dopo aver tolto il tappo di guarigione) bloccano la placca stessa.
È un sistema molto pratico che consente un sufficiente ancoraggio della placca per fare le rilevazioni occlusali ed estetiche (figg. 10, 11, 12). Il corretto posizionamento dei monconi inclinati, spesso complicato nell’arcata superiore per il disparellelismo degli impianti (fig. 13), si effettua con una seconda barra sezionata in tante parti quanti sono i monconi con tagli obliqui, punti di riferimento facilmente identificabili per un corretto allineamento (figg. 14, 15). La barra sezionata, avvitata ai monconi sul modello di gesso, viene rimossa segmento per segmento e ogni moncone viene posizionato sull’impianto corrispondente con il taglio particolare della barra di posizionamento a garantirne la giusta posizione dei monconi (figg. 16, 17, 18, 19).
A questo punto viene svitata la barra sezionata e viene provata la barra “definitiva” perfettamente identica (fig. 20). Si prova anche nella stessa seduta la protesi per controllare estetica e masticazione. La fase finale (consegna del lavoro finito) prevede il riposizionamento dei monconi con la barra sezionata (figg. 21, 22), il loro inconamento con percussione assiale impianto per impianto (certi della corretta posizione dopo aver inserito la barra definitiva e appurato l’assenza di basculamenti), l’avvitamento della barra finita (fig. 23). Per accertarsi dell’esattezza della procedura, la barra definitiva viene quindi svitata di nuovo per controllare che i monconi restino inconati dimostrando così l’assenza di tensioni e la passività della barra stessa. I risultati finali sono soddisfacenti e la protesi appaga le esigenze funzionali ed estetiche della paziente (fig. 24).
Realizzazioni protesiche: Laboratorio L.O.R.I. – Padova