Autore: Dott. Giuseppe Musiello
La paziente di anni 53 presenta da decenni edentulia in regione 23 e 24 e chiede una soluzione protesica fissa, dichiarando l’inclusione dell’elemento 23. Pertanto le viene prescritto un esame TC Dentalscan che evidenzia l’impossibilità al recupero chirurgico-ortodontico dell’elemento 23 per posizione ed angolazione. Si programma quindi un unico intervento per la rimozione del 23 e contestuale inserimento di due impianti in regione 23 e 24.
L’esame TC Dentalscan mostra chiaramente la complessità dell’intervento e l’impossibilità al recupero chirurgico ortodontico del 23 che si trova in posizione 21 con la cuspide in soluzione di contiguità col canale naso-palatino ed un angolo α di circa 80° (Figg. 1, 2). Fortunatamente l’esame TC evidenzia una quota ossea crestale sufficiente a poter inserire un impianto post-estrattivo in regione 23 e un secondo impianto in regione 24. Al fine di ridurre lo stress chirurgico alla paziente si decide di effettuare la chirurgia estrattiva dell’elemento incluso e l’inserimento implantare in un’unica seduta.
Si scolpisce un lembo a spessore totale che prevede un’incisione crestale paramarginale dalla superficie mesiale del 25 alla superficie distale del 22, nel rispetto del parodonto e che prosegue con incisione festonata paramarginale palatale al 22 e 21 con uno scarico paramediale alla papilla retroincisiva al fine di preservare l’integrità del fascio vascolo-nervoso nasopalatino (Figg. 3-5).
Una volta sollevato il lembo ed apprezzato la bozza ossea contenente la corona del 23, si pratica una breccia ossea per esporre la cuspide del canino e si effettua l’odontotomia coronale al fine di rendere più agevole le manovre estrattive della porzione cervico-radicolare (Figg. 6, 7).
Una volta estratto l’elemento 23 (Fig. 8) si inseriscono due impianti, un impianto Leone 3,3x14mm in regione 23 e un impianto Leone 3,3x12mm in regione 24, entrambi circa 1 mm sotto cresta (Figg. 9, 10).
L’impianto in regione 23 trova per i 2/3 coronali adeguata stabilità primaria mentre la restante porzione apicale, attraversando il tunnel osseo lasciato dalla radice del 23, ha un contatto osseo solo in apice (Figg. 11, 12).
Si procede a colmare il gap perimplantere con MBCP Putty (Fig. 13). Il disegno del lembo facilita la chiusura del sito chirurgico con punti di sutura staccati (Figg. 14, 15). La radiografia di controllo post-intervento conferma il corretto posizionamento implantare (Fig. 16). Dopo un tempo di attesa di 4 mesi (Fig. 17) si procede alla riapertura praticando un’incisione anticipata palatale; si può apprezzare la perfetta osteointegrazione implantare senza alcuna perdita di osso crestale (Figg. 18, 19).
Si inseriscono due tappi di guarigione 3,3 mm GH5 large e si sutura il lembo vestibolare con punti a materassaio verticali e sutura di Gottlow interimplantare effettuando un piccolo roll-flap al fine di ottenere un incremento della gengiva aderente vestibolare che mimasse la bozza canina nella futura fase protesica (Figg. 20, 21). Dopo circa 30 giorni utili alla maturazione dei tessuti si provvede alla finalizzazione protesica con elementi in ceramica integrale.
Il controllo clinico dopo la consegna dei manufatti definitivi evidenzia la buona integrazione tissutale con la presenza della bozza canina e delle papille interprossimali che si sono riformate (Fig. 22).
Realizzazioni protesiche: Odt. Felice Totta – San Nicandro Garganico (FG)