Autore:Â Dr. Renato Turrini
La paziente si presenta alla prima visita con un Maryland in zona 12. Data la continua decementazione del manufatto protesico la signora richiede una riabilitazione fissa implantoprotesica. Sia all’esame obbiettivo che alla RX si evidenzia un marcato deficit di osso e un inestetismo importante (Figg. 1, 2).
Programmo un intervento di rigenerazione ossea con membrana fissata con chiodini palatalmente, ribaltata vestibolarmente e con innesto di osso sintetico e autologo prelevato dalla branca montante della mandibola al fine di ricreare la bozza vestibolare mancante (Figg. 3-9).
Attendo 6 mesi e nel frattempo cemento il Maryland modificato come provvisorio.
Dopo aver effettuata una RX di controllo (Fig. 10) eseguo l’intervento implantare e posiziono il nuovo impianto Exacone® 2,9 x 12 mm, particolarmente indicato in questo caso dato che lo spessore dell’osso nativo era estremamente ridotto. Apro il lembo a spessore totale per rimuovere i chiodini (Figg. 11-15).
Passo la prima fresa da Ø 2,2 mm per la lunghezza di 12 mm e inserisco il misuratore di profondità per verificarne la quota (Figg. 16-18).
Completo la preparazione con il passaggio della fresa da Ø 2,8 mm per 6,5 mm (Figg. 19, 20) e inserisco l’impianto (Figg. 21-25).
Finalizzo la parte chirurgica con innesto di Mucoderm per aumentare la banda di gengiva aderente (Figg. 26-30).
A distanza di 3 mesi finalizzo il caso: posiziono il tappo di guarigione per condizionare la gengiva, prendo un’impronta tradizionale e faccio realizzare una corona in porcellana. Alla consegna incono il moncone protesico e cemento la corona. Il risultato estetico è buono, la bozza vestibolare è stata ricreata, il tessuto gengivale perimplantare è abbondante e sano e andrà a maturazione nei mesi successivi (Figg. 31-33).