Autore: Odt. Massimiliano Pisa
La tecnologia, specialmente quella digitale, mette oggi a disposizione metodiche sempre più evolute tanto da permetterci di migliorare e ottimizzare le riabilitazioni protesiche senza andare incontro ad un aumento di costi e tempi di lavorazione. Se a ciò aggiungiamo l’aiuto dell’industria in termini di fornitura di dispositivi dedicati, il lavoro risulterà un’operazione da cui trarre la massima soddisfazione sia in termini estetici che funzionali.
L’individualizzazione del moncone implantare è sempre più richiesta in quanto le linee guida delle riabilitazioni implantari si stanno orientando, oltre al ripristino di funzione, soprattutto verso l’estetica. Ne consegue la necessità di realizzare degli abutment con specifiche caratteristiche al fine di ottenere una emergenza più naturale e garantire un mantenimento nel tempo delle riabilitazioni protesiche.
Sulla base di dette esigenze sono nati i monconi Exacone® MultiTech che, non discostandosi dal principio di semplicità ed efficienza che caratterizza la metodica implantare Leone, consentono la totale personalizzazione del pilastro protesico in connubio sia con le nuove tecnologie che con quelle tradizionali, rendendo possibile l’utilizzo sia di materiali consueti che particolarmente estetici come la Zirconia.
Il nostro lavoro inizia con la verifica e la preparazione dell’impronta (figg. 1, 2) da cui si sviluppa il modello master; nel caso che qui presentiamo, il modello è stato eseguito con la metodica Girrbach, si possono ovviamente impiegare tecniche altrettanto valide, ma questa scelta non influenza il risultato.
Come già indicato, il lavoro di individualizzazione della piattaforma protesica è giustificato quando si voglia ottenere un risultato particolarmente performante nell’aspetto estetico; quindi, dopo aver realizzato il modello di lavoro, andremo a disegnare e condizionare idealmente la parabola più appropriata per l’elemento centrale e il premolare allo scopo di ottenere la più armonica architettura gengivale con gli elementi dentali naturali contigui (figg. 3-6).
I monconi MultiTech sono disponibili nelle tre misure (fig. 7) degli impianti Exacone® e in due altezze della porzione sabbiata su cui sarà cementata la parte realizzata su misura. Queste due altezze di tratto da cementazione consentono di supportare adeguatamente la parte di moncone individualizzata, realizzata sia in Zirconia che in altre leghe metalliche auree o vili.
Il design e la superficie dei monconi MultiTech sono stati ottimizzati per consentire la corretta acquisizione con i vari tipi di scanner presenti nel mercato; i nuovi monconi sono, comunque, utilizzabili anche con le metodiche tradizionali.
I monconi MultiTech sono caratterizzati dalla porzione della connessione Exacone® che mantiene, grazie alla produzione in serie certificata, la precisione dei monconi della linea implantare Leone e, come tale, in laboratorio deve essere trattata con grande attenzione per non inficiarne la precisione.
La porzione transmucosa sovrastante è di particolare rilevanza per l’estetica: il moncone ha un inizio di Platform Switching che sarà integrato dal tratto transmucoso realizzato su misura del paziente.
Appena sopra, delimitata da una piattaforma circolare, troviamo la porzione sabbiata, disponibile in due altezze 4 e 8 mm, che rappresenta il sostegno all’emi-abutment da cementare successivamente (fig. 8).
Tecnica tradizionale
In questo caso dimostrativo utilizziamo due monconi MultiTech con altezza 4 mm; per il centrale realizzeremo la struttura emergente in Zirconia, quindi, con metodica CAD CAM, mentre per il premolare impiegheremo la tecnica tradizionale con fusione a cera persa.
Dopo avere verificato la congruenza del moncone con i volumi circostanti (fig. 9) realizziamo la modellatura del dente in cera (fig. 10) che sarà registrato con silicone da laboratorio in modo da poter realizzare la parte individuale del moncone che supporti adeguatamente la protesi (fig. 11).
Ogni moncone MultiTech è fornito con un coping di resina calcinabile, molto utile in questa fase in quanto copia la parte da cementazione che ha una conformazione circolare con una parte piana antirotazionale.
Il coping può essere adattato facilmente con una fresa (fig. 12), dopo, utilizzando resina o cera, si modellerà la parte emergente con l’ausilio del silicone che riproduce l’anatomia del dente (figg. 13, 14).
A questo punto proseguiamo con la tradizionale tecnica di fusione (figg. 15-18) e la conseguente rifinitura del moncone di metallo fino alla prova sul modello (figg. 19, 20) dove si potrà verificare la rispondenza del manufatto con i tessuti molli. Non resta che incollare il pezzo fuso utilizzando un adesivo strutturale bi-componente come il DTK-Kleber (Bredent) e il moncone individualizzato sarà pronto all’uso. Esiste un’altra possibilità attuabile solo in caso di corone singole: realizzare la struttura in lega da ceramizzare che potrà accogliere il rivestimento estetico primariamente in modo da ottenere un moncone/corona che avrà una naturale resa estetica, con il conseguente risparmio di costi.
Tecnica CadCam
Dopo aver scelto il moncone appropriato al caso, qui si tratta di un centrale superiore, lo stesso sarà cosparso di polvere di biossido di Ti (figg. 21, 22) per consentirne la perfetta acquisizione digitale (figg. 23, 24).
Creato il modello 3D, andiamo a fare il nostro progetto.
Il software ci fa scegliere la forma dentale più adeguata e ci propone in automatico la posizione e la grandezza in base all’antagonista e alla distanza interdentale. Il programma può essere impostato per ridurre proporzionalmente la corona virtuale in modo da disegnare un moncone perfettamente anatomico (figg. 25-28) che a questo punto può essere mandato in produzione con la macchina fresatrice (fig. 29).
Adesso non resta che tagliare il pezzo fresato dal suo supporto e rifinirlo (figg. 30, 31) per poi sinterizzarlo. Se opportuno, si può impregnare con gli appositi colori la parte che andrà a contatto con il margine gengivale per creare un effetto radice (fig. 32). Dopo la sinterizzazione, la struttura sarà cementata sul moncone MultiTech con un cemento bianco opacizzante, preferibilmente come il Nimetic Cem (3M) (figg. 33, 34).
Il risultato è quello atteso: in pratica, un moncone che ripristina quello naturale con una corretta emergenza sia dal punto di vista anatomico che da quello dell’integrazione cromatica con i tessuti (figg. 35, 36).
I nuovi monconi MultiTech portano un nome che è ampiamente giustificato: risultano utilissimi per l’individualizzazione della piattaforma protesica permettendo l’utilizzo di vari materiali (Zirconia, leghe metalliche nobili e vili, titanio) con la massima flessibilità in termini di tecnologia applicativa (fig. 37).